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Luiss e Ipsos, il gioco illegale costa alle casse dello Stato più di un miliardo di euro

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ROMA – È stato presentato nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica il secondo rapporto di ricerca sul settore del gioco in Italia, nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e Ipsos. Il report analizza il settore del gioco pubblico nel nostro Paese, focalizzandosi sugli aspetti relativi alla sostenibilità, alla responsabilità e alla legalità. L’obiettivo del lavoro è quello di comprendere i fenomeni in atto e identificare gli elementi in grado di anticipare gli scenari futuri a beneficio dei policy maker, delle imprese e dei giocatori.

L’analisi fornisce la fotografia di un settore interessato dai recenti cambiamenti economici e sociali, con una attività caratterizzata da un’intensificazione dell’uso del canale a distanza, favorito da una sempre maggiore familiarità con le nuove tecnologie da parte dei giocatori. L’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro.

Il report mostra che la grande maggioranza dei giocatori agisce in modo pienamente consapevole, animato principalmente da spirito ricreativo, in cerca di distrazioni, attratto dall’incertezza dell’esito o dalla possibilità di una grande vincita. Soltanto una piccola percentuale di giocatori (il 4%) appare meno consapevole e considera il gioco come un modo rapido per fare soldi, o ritiene che continuando a giocare sia eventualmente possibile recuperare le perdite subìte.

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