ROMA – “A chiacchiere, il governo di Giorgia Meloni era quello che doveva risollevare il Paese, doveva risolvere il problema migranti, doveva investire su scuola e sanità. I fatti poi, sono un’altra cosa. La manovra che si appresta a varare il governo, come si evince dalla Nadef, è una manovra fatta soltanto di tagli lineari, che andranno a incidere pesantemente sulla crescita del Paese e sulla vita di tutti gli italiani. Una delle voci che più crea preoccupazione è quella riguardante la sanità. Nella Nadef si scrive nero su bianco che il rapporto spesa sanitaria/Pil calerà dal 6,7% del 2022 al 6,6% nel 2023, fino ad arrivare al 6,1% nel 2026. In soldoni, il governo Meloni nel 2024 taglierà quasi due miliardi al servizio sanitario nazionale. E’ così che vogliono tutelare il diritto alla salute degli italiani?”.
Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione bilancio e questioni regionali alla Camera, Daniela Torto. “La verità è che questa è una scelta precisa delle forze di centrodestra, che va in un’unica direzione: la privatizzazione della sanità pubblica. Intanto però i nostri territori sono allo stremo”, aggiunge.
Per l’esponente pentastellata “è ora di guardare alla vita reale dove la medicina territoriale è allo sbando, non abbiamo più presidi sanitari a cui fare riferimento. Le liste d’attesa sono ormai infinite, i Pronti soccorso esplodono, i medici e il personale sanitario non riescono a far fronte alle emergenze, sono pochi, mal pagati e lasciati senza gli strumenti necessari. Per il centrodestra non è importante investire nella sanità pubblica, per loro vale il principio secondo puoi curarti solo se hai i soldi. Non possiamo accettarlo e come Movimento 5 Stelle non smetteremo di ricordarlo nella commissione bilancio che la prossima settimana inizierà l’esame della Nadef”, conclude Torto.
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