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Blue Tongue, 5 focolai in Ogliastra La Asl rassicura: «Situazione sotto controllo»

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Colpiti alcuni allevamenti ovini nei comuni di Bari Sardo, Ilbono e Tortolì. Dino Garau, direttore della Sc di Sanitò Animale: «Nessuna emergenza, epidemia debole»

Cinque focolai di Blue Tongue, sono stati
individuati nel territorio ogliastrino. La conferma è arrivata alla Asl
Ogliastra dall’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del
Molise di Teramo, centro di referenza nazionale per la febbre catarrale
degli ovini. Il virus è stato riscontrato in 2 allevamenti nel comune di
Tortolì, in altri 2 allevamenti presenti nel territorio di Bari Sardo e
in uno nel comune di Ilbono. Per le attività in questione, la Asl
Ogliastra ha subito adottato tutti i provvedimenti specifici previsti
dalla normativa vigente per evitare la diffusione della malattia.

«I dati che abbiamo a disposizione indicano che si tratta di un’epidemia
molto debole – rassicura Dino Garau, direttore della struttura complessa
di Sanità Animale della Asl Ogliastra – a fronte di 1902 ovini, abbiamo
avuto 121 casi. Non c’è nessuna emergenza, la situazione non è grave ed
è pienamente sotto controllo – continua Garau – anche grazie
all’efficace campagna di vaccinazione che abbiamo portato avanti negli
ultimi anni nel nostro territorio». La struttura complessa di Sanità
Animale ha istituito una “zona di sorveglianza” che interessa i comuni
di Lotzorai, Girasole, Tortolì, Elini, Ilbono, Bari Sardo, Loceri,
Lanusei, Gairo, Osini, Cardedu e Tertenia. «In quest’area – spiega Garau
– la movimentazione degli animali sarà consentita a condizione che il
bestiame venga prima sottoposto ad una visita veterinaria».

La Blue Tongue è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti,
trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi) ed è causata da un
Rna virus della famiglia Reoviridae. Per prevenire la malattia, oltre
alla vaccinazione, è importante il controllo/abbattimento della
popolazione degli insetti vettori, che riduce il rischio di trasmissione
del virus. Eliminare il fango negli allevamenti impedisce all’insetto di
deporre le uova e proliferare. Per questo è fondamentale che gli
allevatori osservino alcune precise strategie che possono ridurre
fortemente la possibilità di sviluppare focolai di Blue Tongue .
«Bisogna eliminare le zone acquitrinose nelle vicinanze degli
allevamenti – osserva Garau – per questo è importante adottare alcune
misure, come il drenaggio e la copertura di avvallamenti e fosse, arare
e rivoltare il fango e canalizzare con tubature chiuse verso pozzetti a
perdita le acque di scarico. Inoltre – continua – può essere molto utile
predisporre dei luoghi chiusi e protetti con zanzariere dove ricoverare
gli animali durante la notte. Bisogna evitare perdite di liquami
sistemando accuratamente i pozzetti fognari, i piccoli depuratori e le
fosse imhoff. Infine, è fortemente consigliato – conclude il direttore
della Sc di Sanità Animale della Asl – disinfestare con dei repellenti
l’interno e l’esterno dei ricoveri degli animali, comprese le
zanzariere».

Sono passati due anni dall’ultima volta che il virus della Blue Tongue
si è manifestato in Ogliastra: gli ultimi focolai registrati nel
territorio, infatti, risalgono all’ottobre del 2021.

Fonte: Ufficio stampa Asl Ogliastra

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