Dopo il comunicato stampa della Casa Bianca del 9 settembre di solidarietà e vicinanza al Marocco circa il terremoto della notte dell’8 settembre, il presidente americano Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il Re Mohammed VI oggi 18 settembre.
“Il presidente Joseph R. Biden ha chiamato oggi il Re Mohammed VI del Marocco per esprimere le sue condoglianze per la perdita di vite umane nel devastante terremoto dell’8 settembre e riaffermare la profonda partnership tra il Marocco e gli Stati Uniti. Hanno esaminato l’assistenza degli Stati Uniti per sostenere gli sforzi del Marocco nella risposta al disastro, compreso un milione di dollari stanziato per le attività di soccorso, e hanno discusso della disponibilità degli Stati Uniti ad assistere il recupero delle regioni colpite. I due leader hanno concordato di rimanere in stretto contatto”. Si legge in comunicato stampa della Casa Bianca.
Il presidente americano ha inoltre espresso la disponibilità del suo Paese a fornire l’assistenza e il sostegno necessari in base alle esigenze specifiche delle autorità marocchine, come previsto nel quadro dell’articolato piano d’azione adottato dal Regno per affrontare questa tragedia.
Nel corso di questi colloqui, il Presidente americano ha elogiato la rapidità e l’efficacia nel gestire le ripercussioni di questo grave disastro naturale, in attuazione delle alte Istruzioni del Re Mohammed VI.
Da ricordare che il presidente Biden aveva dichiarato il 9 settembre: “Sono profondamente addolorato per la perdita di vite umane e la devastazione causata dal terremoto in Marocco. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti da questa terribile difficoltà. La mia amministrazione è in contatto con i responsabili marocchini. Stiamo lavorando rapidamente per garantire che i cittadini americani in Marocco siano al sicuro e siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria al popolo marocchino. Gli Stati Uniti sono al fianco del Marocco e del mio amico Re Mohammed VI in questo momento difficile.”
di Belkassem Yassine
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