L’Associazione Culturale ‘Mario Cesare’ di Gergei ha istituito il primo Concorso di pittura per l’attribuzione del Premio MARIO CESARE con l’obiettivo di valorizzare la produzione artistica contemporanea in Sardegna, promuovendo la realizzazione di opere pittoriche che rendano omaggio alla memoria dell’apprezzato pittore, la cui famiglia era nativa del piccolo centro nell’area storica del Sarcidano (Sardegna).
Gli artisti saranno chiamati, ognuno con la propria
poetica e linea di espressione, ad interpretare temi caratteristici del
territorio di Gergei, relativamente a differenti aspetti: il paesaggio naturale,
il centro abitato, gli usi, i mestieri, le tradizioni, le forme simboliche della
civiltà sarda, rispecchiando i temi cari al pittore Mario Cesare, definito da
alcuni “il Van Gogh della Sardegna”.
L’estemporanea di pittura si svolgerà
interamente nella giornata di domenica 29
settembre nel territorio di
Gergei.
Una
vera e propria galleria d’arte a cielo aperto che coinvolgerà il paese e gli artisti
per una intera giornata, con la possibilità di esplorare il paese, le campagne,
la quotidianità degli abitanti e riprodurli ognuno secondo la propria
sensibilità artistica. I partecipanti avranno infatti tutta la giornata per
dipingere, mentre la premiazione si svolgerà dopo le ore 18, con un montepremi
totale di 3500 euro.
La giornata sarà intervallata dal
pranzo sociale, “MaCè,
prangiu e caffè”, che rappresenterà il
punto di connessione fra l’arte e le potenzialità enogastronomiche del
territorio: curato dall’antropologa del cibo Alessandra Guigoni, è un vero e
proprio pranzo de “is
bixinausu”, un omaggio alle pietanze identitarie del piccolo borgo rurale, e
vede come protagonista Su Succu de Gergei, gustoso e sostanzioso primo piatto,
accompagnato da specialità locali e dolci della tradizione (a pagamento e su
prenotazione al tel. 347 2631361).
Dalle ore 9,00 alle ore
18,00 sarà in funzione un servizio di info Point e
bus-navetta alla scoperta delle
ricchezze del territorio: alle Cantine, gli Oleifici,
al Museo Marate, al Nuraghe Is Paras,
ai Laboratori Artigiani
della zona.
L’ideale chiusura del
concorso di pittura avverrà invece nelle giornate del 5 e 6 ottobre, quando si
svolgerà la Mostra temporanea delle opere partecipanti all’estemporanea di
pittura, a cura dello storico dell’arte Alessandro Pilia presso la chiesa di
Santa Barbara a Gergei.
L’evento fa parte di
una manifestazione più ampia dedicata al
pittore, promossa
dall’Associazione culturale a lui intitolata, che si è svolta a Gergei nel mese
di settembre. Mostre, visite guidate, un convegno e una particolare attenzione
nell’individuazione e nella valorizzazione delle peculiarità del territorio del
Sarcidano attraverso le esperienze culturali e sensoriali dell’arte,
dell’enogastronomia, delle tradizioni sarde, del paesaggio.
La
personalità e la vita di questo artista ancora poco conosciuto sono stati
infatti determinanti per il suo percorso artistico e la vocazione a raccontare
il territorio a cui era legatissimo attraverso i quadri, le incisioni e le
sculture.
Nato nel novembre 1925 a La Mure (Grenoble), città nella quale
l’anno prima i genitori, Giorgio Cesare e Assunta Coppo, insieme con il figlio
primogenito Antonio, si erano trasferiti dalla Sardegna, Mario Cesare giunse in
Sardegna all’età di nove anni, nel 1934. La famiglia si stabilì a Gergei (Sud
Sardegna), paese natio del padre, dal quale lo stesso Mario non volle mai
allontanarsi. Il rientro nell’Isola fu caratterizzato dal passaggio repentino a
una condizione di povertà da una vita che fino ad allora era stata confortevole
e agiata, e questo ebbe probabilmente un peso notevole nella formazione del
carattere dell’artista, uomo schivo e poco incline alla mondanità, tanto da aver
esposto raramente le sue opere.
Sono soprattutto le cinque raccolte,
intitolate Poesie e Disegni di
Mario Cesare, a fornire il
materiale necessario a svelare nel dettaglio il suo universo di idee e di
ricordi. Al mestiere di imbianchino e di potatore si alternò, con maggiore
frequenza, quello di pittore, che divenne un’attività continuativa a partire dai
primi anni Settanta. Se si eccettuano le prime prove, ancora troppo acerbe sotto
il profilo tecnico-espressivo, la sua produzione durò poco più di un
quindicennio: iniziata negli ultimi anni Sessanta si concluse nel
1985.
Paesaggi e strade campestri, uomini e donne al lavoro nei campi di
grano, pastori raffigurati di spalle mentre guidano le greggi di pecore e vanno
incontro allo spettacolo di una natura incontaminata, cestai, ciabattini,
massaie impegnate nelle faccende domestiche, bambini al ritorno da scuola, le
comari intente a scambiarsi pettegolezzi nelle strette vie del paese sono le
tematiche maggiormente frequentate da Mario Cesare,che si è spento a Gergei il
20 marzo 2012, all’età di 87 anni.
Del tutto assente, nella sua produzione, è anche solo un accenno al folklore locale. Dai suoi dipinti emerge, piuttosto, la volontà di documentare la vita quotidiana, passata e presente, della propria comunità mediante un uso singolarmente espressivo del colore, che ricorda la visione del mondo propria dell’Espressionismo.
Maggiori informazioni
sul sito www.associazionemariocesare.it
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