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Assegnati a Capracotta i Premi Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa

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CAPRACOTTA – Giovedì 27 luglio, nell’agriturismo “Guado Cannavina” di Capracotta, si è tenuta la premiazione dei vincitori della fase regionale del premio Oscar Green 2023. Promosso da Coldiretti Giovani Impresa, l’Oscar Green è il premio che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura. Obiettivo dell’iniziativa è dunque promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. “Generazione in Campo”, questo lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno i cui vincitori, provenienti da tutte le regioni italiane, parteciperanno successivamente alla selezione nazionale che si terrà in autunno a Roma.

Alla cerimonia di attribuzione dei premi hanno preso parte, oltre al Presidente ed al vice Presidente regionale, Claudio Papa e Adamo Spagnoletti, i Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario Di Geronimo, il Direttore regionale Aniello Ascolese, il Presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, l’Assessore Pierino Di Tella, in rappresentanza del Comune di Capracotta ed ovviamente il Delegato Regionale di Giovani Impresa Molise, Michele Porfido, ed il Delegato Provinciale di Isernia, Carmine Mosesso.

“La scelta di una location di Montagna per questa manifestazione – ha spiegato il Presidente Papa – è stata dettata dalla volontà di dare visibilità alle aree interne della nostra regione”. Scelta apprezzata anche dall’assessore Di Tella che ha ringraziato Coldiretti per la preferenza accordata all’ alto Molise per celebrare questa rilevante iniziativa. “Sono queste – ha proseguito Papa – zone di straordinaria bellezza, luoghi incontaminati dove agricoltori e allevatori continuano, fra tante difficoltà, a vivere ed operare producendo cibo di alta qualità e nel contempo manutenendo un territorio che altrimenti rischierebbe l’abbandono rimanendo in balia dei gravi danni causati, sempre più di frequente, dai cambiamenti climatici in atto”.

“Fra gli agricoltori “eroici” che operano qui come altrove nella nostra regione – ha sottolineato il Presidente provinciale di Isernia Mario Di Geronimo – vi sono anche tanti giovani che, legati da un amore profondo per la loro terra hanno deciso di restare a lavorare in agricoltura. A questi però la politica deve dare risposte concrete e mettere in atto tutte le misure indispensabili a consentire loro di poter continuare a fare impresa”.

Sulla stessa linea il Presidente provinciale di Campobasso Ricciuto che, portando il suo saluto, ha lodato l’impegno dei giovani che non si lasciano scoraggiare dalle difficoltà ma caparbiamente decidono di proseguire il loro lavoro in azienda donando nuova linfa e speranza all’intero settore primario.

Dal canto suo il Presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, ha rimarcato il ruolo fondamentale che l’agricoltura riveste per il rilancio del territorio, sottolineando che i giovani imprenditori agricoli, con le loro idee innovative, possono essere un riferimento importante per lo sviluppo della regione.

Il direttore Ascolese ricordando come “l’indirizzo di prevalenza delle aziende agricole in Alto Molise è zootecnico, ha sottolineato come i giovani abbracciano l’agricoltura con slancio, investendo oltre che il lavoro il proprio entusiasmo per rivoluzionare i processi produttivi e portare innovazione nei campi. Il concorso Oscar Green celebra e premia, pertanto, il coraggio e l’impegno di questi agricoltori che scelgono di intraprendere un percorso imprenditoriale con uno scopo ben preciso: preservare e valorizzare la meraviglia di questo prezioso territorio”.

Al termine del dibattito si è, quindi, proceduto all’assegnazione dei riconoscimenti alle imprese finaliste.

AZIENDE PREMIATE

Categoria – CAMPAGNA AMICA

E’ la categoria che promuove il Made in Italy, lo stile di vita consapevole e sostenibile, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra agricoltori e cittadini. Rientrano nella categoria in esame quei progetti che valorizzano i prodotti italiani su scala locale, nazionale e nei mercati esteri, anche rispetto alla capacità di diffusione della cultura e dei prodotti dell’agroalimentare italiano contribuendo a contrastare il falso made in Italy, rispondendo alle esigenze dei cittadini in termini di sicurezza alimentare, qualità, tipicità, tutela ambientale e riscoperta del territorio. Sarà dato valore alle ricadute positive sullo sviluppo e la promozione del territorio, così come alla trasparenza per agevolare scelte di consumo consapevoli.

Progetto: “Formaggi di alta montagna”

L’azienda agricola-zootecnica Masserie Giovannelli, che Antonio Felice, classe 1995, conduce in collaborazione con suo fratello maggiore Michele, ha puntato sull’alta qualità del suo latte derivante dalle buone pratiche sul benessere animale e dall’alimentazione dei capi con erbe di montagna. Ubicata a Cercemaggiore, piccolo centro montano del Molise, l’azienda alleva bovini da latte e in parte minore da carne. I capi nei mesi estivi sono condotti al pascolo, a circa mille metri

di altitudine, e nei mesi invernali sono riportati nella stalla. L’alimentazione con erbe fresche di montagna consente di ottenere un latte di eccezionale qualità con cui Antonio produce, all’interno del caseificio aziendale, una vasta gamma di prodotti lattiero-caseari che spaziano dai formaggi a pasta fresca, filata, yogurt ma anche stagionati, come il celeberrimo caciocavallo, arricchito con prodotti del territorio fra cui tartufo e peperoncino. Tutti i prodotti che nascono nel caseificio aziendale, dalla maestria del giovane casaro, sono presenti ogni giovedì e sabato al mercato coperto di Campagna Amica a Campobasso dove l’azienda Felice ha il proprio punto vendita e dove Antonio è diventato il casaro di fiducia dei tantissimi clienti del mercato amanti della genuinità e del km zero.

Categoria – CUSTODI D’ITALIA

Il territorio è il fulcro di questa categoria che premia le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative. Viene premiata inoltre la capacità di raccontare il legame delle aziende agricole con il territorio valorizzando opportunità di impresa e lavoro in zone impervie, altrimenti a rischio di abbandono. Gli imprenditori custodi, che si iscrivono in questa categoria, riescono anche a preservare prodotti rari, antichi e quasi persi, facendo sì che il patrimonio di biodiversità di cui il nostro Paese è ricco, non vada perso.

Progetto “Un’opera d’arte da gustare”

Maria Antonietta Paladino: classe ’87, laureata in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali, è dal 2016 alla guida dell’azienda di famiglia che dirige con l’ausilio del fratello, della sorella e dei genitori. L’azienda, ubicata fra i comuni di Santa Croce di Magliano e San Giuliano di Puglia, ha un’estensione di oltre 40 ettari coltivati a seminativi e oliveto e con una stalla di circa 50 capi da latte di razza “pezzata rossa”. Maria Antonietta si occupa della produzione e della commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari, che lei stessa confeziona nel caseificio aziendale, e vende sia in azienda che nel centro di Santa Croce dove ha aperto un punto vendita Campagna Amica a cui è accreditata.

Fiore all’occhiello della sua produzione è la celebre “Treccia di Santa Croce”, preparata secondo la tecnica “a crudo”: parliamo di uno straordinario formaggio a pasta filata, dalla caratteristiche organolettiche ed estetiche uniche nel suo genere, Inserita anche nell'”Atlante dei prodotti tradizionali della Regione Molise”. La “treccia”, vero e proprio prodotto autoctono, veniva anticamente preparata dalle donne del paese solo in occasione dei festeggiamenti della Madonna dell’Incoronata, l’ultimo sabato di Aprile. Oggi però, grazie all’impegno ed alla caparbietà di Maria Antonietta, viene prodotta tutto l’anno. La tradizione vuole che la treccia, oggi come ieri, venisse portata a tracolla come ornamento per i pastori e gli animali in procinto di ricevere la benedizione. Un rito di ringraziamento alla Vergine e di buon auspicio per l’andamento delle produzioni agricole e zootecniche.

Categoria – ENERGIE PER IL FUTURO E SOSTENIBILITA’

Ambiente e energia sono le parole d’ordine di quei progetti che promuovono un modello di sviluppo durevole e rispettoso del pianeta, premiando la capacità dell’imprenditore di svolgere la propria attività in maniera sostenibile, da un punto di vista economico, ambientale e sociale.

Nella categoria rientrano le imprese volte alla transizione ecologica che lavorano e producono in modo ecosostenibile, che tutelano, valorizzano e recuperano rispondendo ai principi di economia circolare e di chimica verde, riducendo così al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente.

Progetto: “Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”

Classe 1995, diploma di maturità scientifica, Michele Porfido, imprenditore agricolo di Montenero di Bisaccia, a 28 anni conduce un’azienda di 40 ettari, (in fase di conversione al biologico), distribuiti sui territori di Montenero, Petacciato e Guglionesi in provincia di Campobasso. Attualmente Michele produce cereali e olive che poi trasforma in un blend di olio utilizzando le varietà Leccino, Frantoio e Gentile di Mafalda, scegliendo sempre gli oli migliori nei suoi 8 diversi oliveti con varietà autoctone e nazionali. Il suo olio ha ottenuto lo scorso anno la pubblicazione sulla Guida Lodo, con un punteggio di 81 al primo anno di imbottigliamento. Il suo lavoro strizza sempre l’occhio alla sostenibilità ambientale.

Nell’ottica della sostenibilità ambientale, Michele ha avviato la buona pratica di utilizzare gli scarti della potatura dei suoi oliveti come concime per le piante stesse. La tecnica prevede che i rami potati vengano ridotti in piccoli pezzi mediante l’utilizzo di un trincia, e poi redistribuiti ai piedi delle piante. Ripetendo per anni questa pratica virtuosa il trinciato di rami e foglie si trasforma in concime naturale che ritorna alle piante in termini di sostanze nutritive di cui necessitano gli alberi. Questa tecnica ha consentito al giovane imprenditore di ridurre di oltre il 30 % l’utilizzo e dunque l’acquisto di concimi e nel contempo azzera le emissioni di co2 nell’aria che scaturirebbero dalla bruciatura dei rami della potatura come si faceva in passato.

MENZIONE SPECIALE

Dedicata ad Agricola Alba di Michela Bunino e Nicola Del Vecchio per il loro instancabile impegno verso la multifunzionalità, l’innovazione e la tutela dell’ambiente.

85 ettari di terra a cavallo tra Campolieto e San Giovanni in Galdo, nel cuore del Molise: qui, tra ulivi, orti, bosco, pollaio e caseificio, Michela Bunino e Nicola Del Vecchio hanno dato vita ad Agricola Alba, una società agricola sistemica e naturale. I suoi giovani creatori, che fanno coppia anche nella vita, coltivano ancor prima che la terra, un’idea: uno spazio multifunzionale pensato per realizzare un progetto di agricoltura naturale, nel quale gli elementi convivono in equilibrio. Formaggi, olio evo, conserve di pomodoro, confetture e sottoli sono solo alcune delle delizie che l’azienda produce; si perché tutta l’azienda è un sistema a impatto zero in cui ogni elemento residuo di ciascun ciclo produttivo diventa un input essenziale di altre produzioni, un sogno sostenibile che come un filo rosso parte dalle persone e attraversa la produzione, fino ad arrivare alla ristorazione, all’autonomia energetica e al turismo esperienziale: questo, oltre a tanto altro, è Agricola Alba!

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