Medicina

Nursind, gli infermieri protestano “prestazioni non pagate ai dipendenti Areus che hanno lavorato negli hub vaccinali tra gennaio e aprile 2022”

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Hanno scritto lettere ai vertici delle Aziende ospedaliere e della Regione, e hanno partecipato a numerosi incontri con referenti e coordinatori sindacali, ma gli infermieri – iscritti al sindacato del NurSind – nonostante tutti i solleciti per mettere alla luce il mancato pagamento dell’attività HUB VACCINALE prestata dal 1° gennaio 2022 al 1° aprile 2022, non hanno ottenuto ancora nulla.

“L’attività è stata svolta per conto della ex ATS Sardegna nei locali della fiera di Cagliari e nel Palazzetto dello sport di Quartu Sant’Elena – ha spiegato Fabrizio Anedda Coordinatore Regionale NurSind Sardegna – un servizio che prevedeva l’impegno di infermieri e medici del 118 per garantire la sorveglianza attiva post somministrazione del vaccino anti-Covid. La richiesta di collaborazione è giunta agli infermieri del 118 senza che nessun operatore si sia sottratto, nonostante le tante difficoltà legate a quel momento storico. Bisogna precisare che i pagamenti sino al 1° gennaio 2022 sono stati puntuali e precisi, la svolta in negativo è avvenuta dopo il passaggio dei dipendenti ex ATS ad AREUS e degli stessi dipendenti AREUS, i quali, a oggi, risultano non essere stati ancora liquidati per le prestazioni svolte, con giustificazioni che rimpallano la responsabilità tra ex ATS e nuove aziende. Ci sembra inconcepibile che il dipendente, a distanza di un anno debba continuare a peregrinare tra i vari uffici delle diverse aziende per ottenere il riconoscimento economico per il servizio extra, prestato in un momento in cui era necessaria una sinergia e collaborazione indispensabile per il bene della comunità”.

Lo scaricabarile. Il Sindacato NurSind parla di una azione di scaricabarile verso quella o l’altra azienda: Asl Cagliari, ARES, AREUS e ATS liquidatoria. E di una mancanza di riconoscenza verso lo spirito di abnegazione mostrato dai professionisti infermieri AREUS e ATS, i quali hanno effettuato le vaccinazioni dei cittadini nei centri HUB e hanno garantito un supporto post vaccinale in tutta la Sardegna.

“Risulta alquanto insopportabile – conclude Anedda – poiché vi sarebbe una condizione per cui tale trattamento sarebbe permeato da una discriminante professionale e geografica determinata dal fatto che le prestazioni garantite nello stesso frangente, temporale e contestuale, sono state onorate economicamente ovunque per le professioni mediche, mentre per le professioni infermieristiche sarebbero state liquidate solamente in alcune aree, come quella del Sulcis Iglesiente, mentre le altre, attendono invano una risposta formale che giustifichi i ritardi”.

Fonte: comunicato stampa

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