PARIGI – Dopo giorni di fitti contatti diplomatici sull’asse Roma-Parigi si sblocca l’atteso incontro bilaterale tra il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Atteso per la fase di ‘gelo’ – mai completamente chiusa – seguita alla polemica a distanza di novembre sulla nave Ocean Viking della ong SOS Mediterranée e poi alle dichiarazioni contro il governo italiano del ministro dell’Interno Gérald Darmanin (che avevano provocato l’annullamento di una visita di Antonio Tajani) e del capo del partito di Macron Stéphane Sejourné. Parole che Meloni, nell’immediatezza, aveva derubricato a “politica interna” ma che avevano lasciato il segno in rapporti non semplici, anche in vista delle prossime elezioni europee.
Meloni, presidente dei conservatori di Ecr, lavora a un’alleanza con i popolari per superare la maggioranza Ursula, un progetto naturalmente avversato dal presidente francese. Meloni e Macron non hanno contatti dal G7 di Hiroshima, quando il presidente francese aveva offerto aiuto per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. Ad aprire la strada per una riappacificazione è stato, lo scorso 7 giugno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Arrivato a Parigi per inaugurare la mostra “Napoli a Parigi – Il Louvre invita il Museo di Capodimonte”, il capo dello Stato aveva avuto un pranzo con Macron.
Non appare quindi casuale che, nella nota di annuncio dell’incontro previsto oggi alle 17.30, l’Eliseo citi come primo punto “i rapporti bilaterali tra Francia e Italia, e in particolare l’attuazione del Trattato del Quirinale”, firmato dai due presidenti della Repubblica (con Mario Draghi premier). Sul tavolo “anche le questioni europee, in vista del Consiglio in programma a Bruxelles il 29 e 30 giugno”. In questo caso nella nota non si fa riferimento espressamente al tema dei migranti, anche se è scontato che Meloni abbia l’intenzione di porlo come una priorità. I due parleranno anche del vertice Nato di Vilnius dell’11 e 12 luglio e il bilaterale sarà l’occasione per riaffermare il “comune sostegno all’Ucraina sugli aspetti militari, umanitari, economici, diplomatici e giudiziari”.
Prima di essere ricevuta all’Eliseo, a Parigi Meloni interverrà, al Palais des Congrès d’Issy, alla penultima Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (Bie) prima del voto di novembre che deciderà la città prescelta per l’Expo 2030. Roma se la deve vedere con Riad (che gode proprio dell’importante appoggio francese), Busan in Corea del Sud e Odessa in Ucraina. Insieme a Meloni per sostenere la candidatura della capitale italiana ci saranno anche il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Meloni dovrebbe poi ripartire in serata da Parigi per far rientro a Roma. L’agenda della settimana prevede anche un Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi probabilmente giovedì, giorno in cui la premier vedrà anche la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola.
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