CITTA’ DEL VATICANO – “Se non ricordo male, il primo viaggio in Portogallo è ad agosto, quindi a circa due mesi dall’intervento. Se lui fa un’attenta convalescenza, potrà fare questo viaggio in condizioni migliori rispetto a quando lo aveva programmato in precedenza, con questi disturbi, questi dolori, queste crisi sub-occlusive. Cioè quando i processi di cicatrizzazione saranno terminati, lui starà meglio. E quindi per me li può fare assolutamente i viaggi. Poi con i suoi collaboratori durante questo mese e mezzo cercherà di equilibrare e di bilanciare gli impegni tra quelli improcrastinabili e quelli più gravosi”. Così i prof. Sergio Alfieri in una intervista esclusiva raccolta dal giornalista Salvatore Cernuzio per i Media Vaticani.
Il medico che ha operato Papa Francesco ha, quindi, ribadito che “l’intervento è andato bene. Ho delle preoccupazioni per la salute del Papa? No, nel senso che il Santo Padre, rispetto ad altri coetanei di 86 anni, ha un cuore perfetto, ha gli esami del sangue che molti cinquantenni invidierebbero perché non ha un parametro fuori posto, neanche uno: la glicemia, il colesterolo, i globuli bianchi… Ha un ottimo valore di emoglobina, non ha nessun problema. – ha rivelato – Ha gli organi vitali, quelli che noi consideriamo nei pazienti quando si deve valutare la criticità o meno, sani. Il cuore è sano, non ha mai avuto problemi, i reni funzionano benissimo, i polmoni funzionano bene”.
“Voi avete visto ogni tanto ha quel sibilo, però vi ricordate dell’ulteriore intervento che ha subito in gioventù – l’asportazione di parte del lobo – e quindi ha meno polmone degli altri, ma questo lo ha da sempre… Non è quello che preoccupa. La preoccupazione – ha poi aggiunto Alfieri – che ho è che faccia una buona convalescenza: che lui e chi gli sta intorno questo primo mese limitino un pochino gli impegni, non in generale, ma quelli gravosi per quello che potrebbero essere gli sforzi a livello della parete addominale”.
Quindi, ancora una precisazione sulla convalescenza del Pontefice ora che ritornato in Vaticano. “Gli abbiamo chiesto, raccomandato e spiegato che una buona convalescenza adesso potrà permettergli di poter essere operativo in tutti gli impegni che ha programmato da luglio in poi, compresi i viaggi. Quindi non deve stare a letto, assolutamente no, ma – ha precisato Alfieri – deve ancora stare attento agli sforzi. Almeno un mese di convalescenza per risparmiare un po’ i muscoli addominali, in modo tale che possa cicatrizzare bene, così che lui possa riprendere al meglio tutti i suoi impegni”.
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