Primo PianoUncategorized

ERA IL 9 MAGGIO

Condividi

Era il 9 Maggio del 1978 quando vennero ritrovati i resti di un giovane sui binari ferroviari vicino a Cinisi a causa dell’esplosione di una bomba. Una messinscena per depistare le indagini e far passare per terrorista un ragazzo scomodo, pieno di vita, da parte della mafia. Era il corpo di Giuseppe Impastato o Peppino, come tutti lo chiamavano. È la storia di un trentenne che spese la sua vita fra l’impegno politico a favore dei più deboli e la lotta ai boss del suo paese, alle porte di Palermo.

Fondatore di Radio Aut e dotato di un’ironia tagliente, soverchiò l’ordine costituito dall’omertà mafiosa, essendo lui stesso figlio di un uomo vicino al clan di Cinisi, definendola “una montagna di merda” e non risparmiando soprattutto il boss Tano Badalamenti, vicino di casa appena “cento passi”. La notte tra 8 e il 9 Maggio, Impastato, su ordine dello stesso boss venne rapito, brutalmente picchiato in un casolare alle porte del paese  e ucciso, per poi depistare tutto lasciandolo sui binari del treno facendolo saltare in aria. 

Anche questa è una pagina della storia d’Italia che non andrebbe mai dimenticata e spiegata a tutti.

Era il 9 Maggio del 1978, quando in una via centrale di Roma, via Caetani, venne scoperto un cadavere dentro un auto rossa, una Renault 4. Era il corpo senza vita dell’on. Aldo Moro. Dopo cinquantacinque giorni di prigionia e una trattativa con lo Stato mai decollata, oltre ai numerosi depistaggi che coinvolsero apparati dello stato e servizi segreti stranieri, si concludeva nel peggiore dei modi un’altra delle pagine più nere della storia Repubblicana. L’onorevole Aldo Moro, segretario della Democrazia Cristiana ma soprattutto il collante e la mente del partito, venne rapito il 16 Marzo da un commando appartenenti alle Brigate Rosse (o chiunque fosse) in via Fani, lasciando a terra cadaveri trucidati dei cinque agenti di scorta. Dopo la varie lettere, contatti anche con il Vaticano che seguiva la vicenda da vicino, si consumò il processo sommario e la sentenza di morte del segretario della DC.

Nel 2008, le tesi di un coinvolgimento degli Stati Uniti furono avvalorate dalle confessioni di un ex funzionario di Washington, Steve Pieczenik, che lavorò agli ordini dei segretari di stato Henry Kissinger, Cyrus Vance e James Baker. L’uomo raccontò alla stampa americana di aver partecipato al sabotaggio dei negoziati con le Br, affermando come l’idea fosse di “sacrificare Aldo Moro per il mantenimento della stabilità politica in Italia”. Oggi sembra ancora tutto sospeso, poco chiaro e maledettamente vero.

Era il 9 Maggio del 1997, quando una studentessa ventiduenne di giurisprudenza, fu gravemente ferita da un colpo di pistola presso l’università La Sapienza, a Roma. Cinque giorni dopo, quella giovane ragazza smise di vivere al Policlinico Umberto I dove venne ricoverata. Si chiamava Marta Russo e insieme ad una sua amica, Jolanda Ricci, percorreva  un dialetto dell’Università quando venne raggiunta da un proiettile alla nuca. I genitori, subito dopo aver dato il consenso a staccare la spina, consentirono all’espianto di alcuni organi. Dopo 23 anni e una sentenza, omicidio colposo aggravato con 5 anni e 4 mesi Giovanni Scattone, all’epoca dei fatti dottorando di Filosofia del Diritto. Venne inoltre  comminata una pena di 4 anni e 2 mesi per favoreggiamento all’omicidio Salvatore Ferraro. Nonostante la giustizia abbia trovato “i colpevoli”, restano ancora forti dubbi sul movente, mai del tutto stabilito, sull’arma il cui possesso non fu mai accertato e non venne mai trovata. Ad oggi nessuno sa, cosa ci facesse una pistola in un’aula universitaria.

Era il 9 Maggio, sembra ieri invece è sempre oggi. Nell’Italia che non dimentica, esiste un’italietta che ancora nasconde, difende l’indifendibile, lascia orfani tutti noi della verità. Ci sono giorni da ricordare in cui sentirsi italiani, altri da non dimenticare, in cui sentirsi italiani è forse l’ultima delle priorità, perchè erano italiani pure Aldo, Peppino e Marta. Oggi è il 9 Maggio, l’unica cosa certa è che loro furono lasciati soli.

Comment here