A ripercorrere la storia delle persone ritratte in questa foto è Silvana che, con vivo interesse, si sofferma a parlare dei suoi nonni materni.
Lui, Michele Crobu, nativo di Ghilarza, lei, Efisia Pani, una giovane di San Giovanni Suergiu, in posa insieme al figlio primogenito Salvatore per uno scatto fotografico datato 1917.
La signora Efisia Pani, giovanissima nella fotografia, nata sul finire dell’800, veste un elegante abito della tradizione sulcitana, con giacchino e gonna che sembrano di tonalità differenti. Sa perra, ovvero lo sciallino che ricopre il giacchino, è probabilmente in seta e a giudicare dalle ombre sulle pieghe, vicino al collo, potrebbe trattarsi di un modello con disegni floreali. Colpisce la bellezza del grembiule, finemente lavorato, di colore nero e di buon tessuto. Silvana racconta che quel grembiule la signora Efisia Pani lo confezionò con le proprie mani, come tutti gli abiti del suo guardaroba.
Anche se non ha potuto conoscere personalmente nonna Efisia, Silvana ha in mente tutto ciò che la madre le raccontava di lei.
Bravissima nel cucito e di gran cuore, faceva il pane in casa per distribuirne parte a chi aveva poco da mangiare. Nel tempo libero cuciva i vestitini per i bimbi poveri.
Ebbe cinque figli e, a un certo punto, si trasferì insieme al marito per andare a vivere a Gonnesa. Morì il 3 Marzo del 1931, a soli 35 anni, a causa di un’infezione contratta dopo l’ultimo parto. Sfortunatamente anche l’ultimo dei suoi figli se ne andò presto. Emilio, questo era il suo nome, morì a due anni per una meningite, male frequente tra i bambini in quel periodo.
Si ringrazia la signora Silvana Montecuccu per aver concesso l’intervista libera sulla storia di sua nonna Efisia Pani, contribuendo ad arricchire le conoscenze sui nostri avi e i loro abiti tradizionali.
La foto che correda l’articolo è di proprietà della signora Silvana che ne ha gentilmente concesso la pubblicazione.
Di Vanessa Garau
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