ROMA – È in radio “Sto bene a metà”, il nuovo singolo di Nicola Braccia, disponibile in digitale (One Publishing E Music/Believe). Disponibile anche il video. “Sto bene a metà” è un brano tormentato e profondo, che tratta un argomento davvero attuale e che spesso ritroviamo nel percorso della vita.
«Il brano è una riflessione sull’amore di una coppia. Due persone s’impegnano a tenere stretto il loro legame, la loro “storia d’amore”, tra alti e bassi, tra passione e litigi, tra il sentimento puro e lo scontro con la realtà, tra felicità e tristezza, lottando per non far svanire tutto ciò che si è costruito nel tempo. Spesso questo non basta. Nel testo il punto di vista di un ragazzo che pur ripensando a ciò che rischia di perdere, cerca di capire se la storia con la sua compagna può essere salvata, ma ha una consapevolezza un po’ amara. Lui “ci prova, ci prova ma sta bene a metà” – dice Nicola Braccia – come canto nella canzone che qualche tempo fa, durante la mia collaborazione artistica con Claudio Zilli, che l’ha scritta, già al primo ascolto toccò tutte le mie corde di uomo e artista».
«Ascoltando il brano ho avuto delle suggestioni forti e ho immaginato questa coppia, la disperata ricerca di un equilibrio tra le emozioni forti, a volte contrastanti, che si vivono in un percorso di vita a due, dove l’amore è il legame principale ma spesso non sufficiente per far durare le cose. È stato subito chiaro che l’unico modo per comunicare tutto questo fosse trovare una strada legata alla fisicità, fatta di gesti, carezze, abbracci, baci, mani che si intrecciano o che si alzano piene di rabbia, spazi condivisi insieme e spazi di solitudine – afferma Marko Carbone, regista del video – ed è con questa idea che ho diretto i due attori Daniele Pompili e Benedetta Pascali, che sono stati bravissimi a seguire la mia visione. Le riprese della coppia, all’interno di una casa, luogo per eccellenza dove vivere una vera intimità nel bene e nel male. Per Nicola, che interpreta la canzone, ho voluto invece gli spazi aperti di una città, nel nostro caso la splendida Roma».
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