Il padre della lingua Italiana Dante Alighieri, moriva il 14 Settembre del 1321 nella città di Ravenna, dove vennero celebrati i funerali e dove tuttora si trova la sua tomba.
Il sommo poeta, filosofo, politico, scrittore Fiorentino padre dell’attuale lingua Italiana morì dopo aver contratto la malaria all’età di 56 anni, esattamente settecento anni fa. lasciando una grande eredità poetica, letterale e linguistica.
La sua opera più nota è “la divina commedia”, opera scritta interamente in lingua volgare fiorentina, madre dell’attuale lingua Italiana, e colloca di fatto il poeta Fiorentino tra i simboli più importanti che rappresentano l’Italiana nel mondo.
Una grossa eredità, quindi, quella lasciata da Dante Alighieri in campo letterale, ma anche come politico, che vide Alighieri porsi in aperto contrasto al potere ecclesiastico rappresentato dall’allora pontefice papa Bonifacio VII, da cui poi ne derivò il suo esilio dopo la sconfitta che mise a ferro e fuoco Firenze, città dove Alighieri non fece più ritorno.
Una eredità linguistica che nonostante tutto regge ancora oggi e che trae la sua origine dal latino volgare, migliorato e diffuso nel tempo fino ad arrivare al periodo Dantesco, dove trova quindi ufficialità l’Italiano antico ovvero l’Italiano volgare fiorentino parlato nel 1300 e che con la stesura del capolavoro, a opera del sommo poeta Dante Alighieri, raggiunse per l’epoca il massimo sviluppo.
La Lingua Italiana di oggi, pronipote della lingua Italiana del periodo Dantesco, è una lingua che invece si appresta a subire l’ingresso nel lessico e nel più diffuso parlare quotidiano “cioè nel volgare” di termini di origine Inglese che segnano un ulteriore passaggio verso un nuovo mutamento della lingua Italiana di origine latina.
Nel 2020 fu stabilita la data del 25 Marzo come giornata per la commemorazione del sommo poeta, e grandi personaggi del mondo della filosofia e della letteratura, ma anche del mondo del cinema e dello spettacolo ricordano il poeta fiorentino con celebrazioni ufficiali dove si leggono e si ripetono in maniera esatta e minuziosa, a distanza di 700 anni, i percorsi compiuti da Dante all’interno dei passaggi letterari che compongono la Divina commedia, opera simbolo dell’Italia nel mondo.
di Luca Norco
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