Oggi ricorre il 50esimo anniversario della Giornata Mondiale della Terra. Il tema di quest’anno è “Azione per il clima”.
La storia
Nel 1970, veniva istituita la Giornata Mondiale della Terra dalle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/63/278 del 2009. promossa dall’ONU su iniziativa dell’ambientalista e pacifista John McConnell.
“La prima celebrazione, tuttavia, precede la risoluzione dell’ONU e risale al 22 aprile 1970, quando 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra, protestando contro il degrado ambientale dovuto all’inquinamento, alla progressiva desertificazione e all’estinzione della fauna selvatica”. Ci ricorda il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani in una nota.
Nata per celebrare l’ambiente e per salvaguardare il nostro pianeta, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta anche un avvenimento educativo ed informativo.
La Giornata mondiale della Terra si basa sul principio che tutti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dall’area in cui vivono o dalle condizioni economiche, hanno il diritto etico a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.
Oggi con il Covid-19
Ogni anno in questo periodo, sono tante le manifestazioni che coinvolgono tutti i popoli.
Nonostante l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e l’impossibilità di scendere in strada con cortei e manifestazioni di protesta e sensibilizzazione, la preoccupazione per il benessere del nostro pianeta è molto sentita. Sono tante le trasmissioni TV o le attività da visionare pur restando a casa.
A dispetto dei potenti che ci governano e continuano a sottovalutare il problema, il nostro Pianeta sta dimostrando tutta la sua sofferenza.
Ogni giorno si assiste, inerti, ai cambiamenti climatici, dovuti all’ottusità della gente e dell’inquinamento globale, che danno origine a fenomeni strabilianti e radicali. Lo scioglimento dei ghiacciai, l’estinzione di specie animali, la mancanza di risorse nei paesi più poveri, lo sfruttamento di territori e deforestamento delle foreste, sono solo alcuni di questi fenomeni.
Dati
L’azione sui cambiamenti climatici rimane la più urgente sfida per la sopravvivenza dell’intera umanità. La sua improrogabilità emerge dai dati sul surriscaldamento globale divulgati dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite, secondo cui le temperature raggiunte dall’aria superficiale nel 2019 sono le più elevate mai registrate.
Secondo lo studio del World Glacier Monitoring Service, inoltre, il 2019 è stato il 32° anno consecutivo in cui si è sciolto più ghiaccio di quanto se ne sia riformato ed i livelli del mare hanno raggiunto il loro massimo innalzamento da quando sono iniziate le registrazioni.
Le suddette rilevazioni suscitano il concreto timore sull’impossibilità di rispettare gli obiettivi delle Nazioni Unite fissati proprio nella giornata internazionale della Terra del 2016 in cui, nella sede di New York, venne aperto alla firma l’Accordo per combattere il riscaldamento globale raggiunto a Parigi nel dicembre del 2015. (fonte CNDDU)
Alcuni dei suggerimenti
Il Consiglio Nazionale dei Geologi ricorda che uno dei beni più preziosi a nostra disposizione è l’acqua. “Non sprecare l’acqua che è la risorsa più preziosa a nostra disposizione, evitare gli sprechi alimentari, aumentare l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e incrementare la raccolta differenziata riducendo le emissioni di anidride carbonica”.
“Il tema della 50esima edizione è ‘l’azione per il clima’, ciascuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane, specie in questo momento di emergenza sanitaria che stiamo attraversando in tutto il mondo” afferma Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Quest’anno sarà un anniversario particolare, non potremo scendere nelle piazze a manifestare contro i cambiamenti climatici né potremo andare nelle scuole a coinvolgere migliaia di studenti. Per questo motivo, adesso più che mai, dobbiamo dare particolare importanza ai gesti che ciascuno di noi può mettere in atto nella vita di tutti i giorni per mitigare i rischi della crisi ambientale” dichiara Angelone che ricorda come gli esperti stiano studiando la possibile correlazione tra l’inquinamento atmosferico, soprattutto da particolato fine (PM) e l’impatto della pandemia Covid-19 nel nostro Paese che ha colpito in particolar modo la pianura padana, una delle aree geografiche più inquinate d’Europa.
“Tra le azioni da mettere in campo, è sicuramente necessario aumentare l’uso delle rinnovabili, come il settore geotermico, l’eolico, il solare e l’idroelettrico” spiega il Tesoriere del CNG. “Proprio questo potrebbe essere un anno decisivo per le rinnovabili – spiega il geologo -. Infatti, secondo l’analisi di Althesys, società di consulenza strategica ambientale, nel 2020, le fonti di energia pulita dovrebbero arrivare a coprire circa il 42 per cento del fabbisogno energetico determinando un’importante diminuzione delle fonti fossili” conclude il geologo.
Attività
Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, suggerisce delle attività da poter visionare anche restando a casa.
“Tra le attività in programma per la giornata del 22 aprile, segnaliamo la pregevole iniziativa denominata OnePeopleOnePlanet: una maratona mediatica che sarà parte dell’evento globale Earthrise e che coinvolgerà i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite con attività formative, ludico-educative e ricreative disponibili per l’Italia sul sito www.onepeopleoneplanet.it, mentre il 24 aprile si svolgerà il 5° sciopero globale per il clima organizzato dal movimento Fridays for Future in modalità digitale.”
Inoltre propone di dare seguito al progetto delle “foreste scolastiche a distanza” realizzate con la piantagione dei noccioli disponibili in casa al fine di monitorare la crescita delle foreste multimediali e riflettere sulla semplicità delle azioni necessarie per salvare il clima.
“L’invito che ci sentiamo di rivolgere a tutti i docenti – consiglia prof.ssa Veronica Radici del CNDDU- è di trasferire ai nostri alunni il messaggio che le loro azioni per il clima, anche se realizzate da casa ed apparentemente insignificanti, possono invece salvare concretamente il nostro ecosistema; che nessuno di loro è impotente nel momento in cui contribuisce allo spegnimento dell’incendio con una piccola goccia: ce lo insegna la parabola africana del colibrì.
In occasione della giornata, -prosegue la professoressa- auguriamo a tutti gli alunni di essere come il colibrì: inarrestabili difensori della natura che, con il loro impegno, possano ispirare altri giovani fino a che tutti i giovani della terra possano ispirare anche gli adulti.
Quindi l’hashtags che lanciamo per la giornata è il seme che desideriamo germogli nei nostri alunni: #lamiagocciaspegneràlincendio”
Conclusioni
Possiamo ancora fare qualcosa? Siamo ancora in tempo per garantire ai nostri figli e nipoti, di poter vivere e gioire in un pianeta “sano”?
Sì! Nel nostro piccolo possiamo. I genitori possono sicuramente educare i propri figli a rispettare l’ambiente e gli esseri viventi che lo popolano. L’educazione civica a scuola dovrebbe essere la disciplina da cui partire per affrontare tutti gli argomenti. Noi adulti potremo iniziare a fare l’indifferenziata in maniera precisa e quasi maniacale. Acquistare prodotti che non contengono plastica e che provengano da processi etici. Evitare lo spreco degli alimenti e indumenti.
E soprattutto valutare con più obiettività, soffermandoci sulle proposte in favore dell’ambiente, chi ci governa.
Speriamo che le risposte non tardino ad arrivare.
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