Al via il 10, 11 e 12 novembre il primo convegno “Architetture di pietra”. Le strutture megalitiche e monumentali in Sardegna e nel Mediterraneo in epoca preistorica e protostorica saranno al centro di questa importante occasione di confronto internazionale che vede dalle 9.00 del mattino fino alla sera gli interventi di oltre 40 relatori, tra esperti e studiosi sardi, nazionali e internazionali, e i rappresentanti istituzionali, che da diverse prospettive disciplinari dedicano le loro ricerche alle strutture megalitiche e ciclopiche della Sardegna, dell’Italia e di altri Paesi del Mediterraneo. In particolare, sarà l’occasione per approfondire le ipotesi e le conoscenze sulle caratteristiche costruttive, tipologiche e funzionali delle costruzioni di epoca preistorica e protostorica, nonché i rapporti culturali tra gli antichi costruttori.
Sedi dell’evento sono i vicinissimi Comuni di Gergei, Serri, Mandas, Isili e Orroli, territorio dalle origini antichissime abbracciato dalla Giara di Gesturi e la Giara di Serri, immerso in uno splendido scenario tra il Sarcidano e la Trexenta che racchiude preziosi siti archeologici e architettonici del periodo pre-nuragico e nuragico, fenicio punico e romano, paesaggi incantevoli, tradizioni, natura, cultura e prelibatezze enogastronomiche, e sede del cantiere di archeologia sperimentale in cui nascerà il nuovo Nuraghe, un elemento architettonico nuovo con un alto valore simbolico anche per la sua collocazione nel territorio. Passato, presente e futuro che traggono forza vitale dalla stessa materia: le pietre, is perdas.
Il convegno è una delle fasi di un progetto più ampio che vede l’avvio del più grande cantiere di archeologia sperimentale nell’isola con l’obiettivo di costruire ex novo un Nuraghe trilobato nell’agro di Gergei, sotto la guida di un comitato tecnico-scientifico, attraverso l’organizzazione logistica di un cantiere di epoca nuragica, nel rispetto delle norme vigenti a tutela della sicurezza di chi collabora. Uno spazio propedeutico di lavoro, di studio, confronto, ricerca e sperimentazione che duri negli anni, per decodificare e riconoscere le peculiarità e l’ingegnosità della civiltà straordinaria degli antichi costruttori e in cui mettere in campo tante sinergie tra esperti, studiosi, artigiani, accademici, volontari. E soprattutto uno spazio di ricerca archeo-sperimentale che possa contribuire a migliorare la capacità di attrarre visitatori nelle aree interne tutti i mesi dell’anno, contribuire alla valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale della Sardegna e mettere in connessione gli oltre 8.000 siti nuragici sparsi in tutta l’isola o in via di censimento.
Promotori e coordinatori del progetto Nuraghe Perdas Novas che coinvolge un nutrito gruppo di archeologi accademici, architetti, ingegneri, artigiani, filosofi, astrofisici, astro-archeologi, e dei rappresentanti delle istituzioni, sono i due fratelli Simone e Claudio Ollanu (presidente e vicepresidente dell’associazione), originari di Gergei, soci fondatori dell’associazione assieme all’architetta Beatrice Auguadro. “Costruire per capire” è il loro approccio straordinario al progetto sperimentale di innalzamento dell’opera monumentale, affiancati da un comitato tecnico-scientifico di esperti, studiosi ed accademici. Un’impresa titanica finora mai tentata da nessuno che intende riproporre, per la prima volta, attraverso le tecniche di archeologia sperimentale, tutti i momenti costruttivi necessari per capire come venivano costruiti i Nuraghi e le diverse fasi di convalida-rettifica sulle ipotesi costruttive formulate dai vari esperti per innalzare il nuovo nuraghe a tholos, tagliare, spostare e movimentare grandi blocchi di pietra. Un museo-cantiere-laboratorio a cielo aperto che si apre al mondo tra storia, archeologia, tesori naturalistici e culturali, tutela e valorizzazione del patrimonio nuragico, e che ci aiuta a raccontare molto più di quello che oggi sappiamo dando nuova linfa allo sviluppo del turismo, soprattutto nelle zone interne, tutto l’anno. “Un sogno che nasce dal contatto con la materia che caratterizza la nostra terra: la pietra. È la passione che ci spinge a realizzarlo, proviene da lontano ed è stata alimentata in questi anni dal rispetto, dalla curiosità, e dall’orgoglio provati dinanzi ai monumenti antichi sapientemente costruiti dai nostri antenati: i Nuraghi”, spiega Claudio Ollanu, vicepresidente di Perdas Novas. Il progetto di questo inedito laboratorio sperimentale a cielo aperto di archeologia sarà illustrato nel corso del convegno.
Tre le Sessioni principali, una per ogni giornata: venerdì la prima sessione sul Megalitismo Italiano e Mediterraneo e Visione del paesaggio megalitico-culturale, modera Emina Usai, archeologa già funzionaria della Soprintendenza archeologica di Cagliari; sabato si parlerà di Architetture megalitiche e monumentali in Sardegna e caratteristiche costruttive, modera Roberto Concas, storico dell’arte e museologo. Domenica sarà dedicata alla sessione di progettazione partecipata guidata da Andrea Vallebona, esperto di marketing territoriale e sviluppo del territorio, sul progetto Nuraghe Perdas Novas. In programma anche il primo evento di animazione di archeologia sperimentale con le prove di movimentazione (traino), innalzamento e posizionamento di un menhir, sotto la guida di due esperti francesi: Philippe Guillonnet, archeologo specializzato in eventi di animazione archeo-sperimentale svolti in totale sicurezza, e Emmanuel Guerton, archeologo di animazione archeo-sperimentale, e il supporto di 80 volontari/e. Seguiranno a fine giornata la tavola rotonda sulle tematiche emerse nel corso del convegno e le attività dei gruppi di lavoro di progettazione partecipata. Tra gli obiettivi primari del convegno vi è anche l’elaborazione di un contributo alla definitiva consacrazione della valenza architettonica dei Nuraghi e anche in particolare, la costituzione di un Comitato Tecnico-Scientifico Interdisciplinare che dovrà guidare il progetto di realizzazione del Nuraghe.
Il comitato tecnico-scientifico interdisciplinare: il filosofo e epistemologo Silvano Tagliagambe; Giorgio Murru, Archeologo, Direttore del Museo deiMenhir di Laconi; l’ingegnere e operatore-ricercatore nelle procedure di restauro di monumenti nuragici Angelo Saba; Elisabetta Gola, docente di Filosofia e teoria dei linguaggi all’Università di Cagliari e coordinatrice del corso di Scienze della Comunicazione; Andrea Vallebona, esperto di marketing e sviluppo territoriale; l’esperto di megalitismo Alberto Pozzi; l’astrofisico e archeoastronomo Giulio Magli; l’archeologo Franco Campus; BeatriceAuguadro, architetta e socia fondatrice di Perdas Novas; Nicola Dessì, archeologo e divulgatore. Oltre ai componenti del comitato scientifico interverranno i relatori e le relatrici: gli archeologi Nicola Dessì, Philippe Guillonet, Shay Bar, Philippe Gouezin; Francesca Mercadante geo-archeologa; Roberto Masiero, professore ordinario di Storia dell’Architettura presso lo IUAV; Maria Teresa Como, docente di Restauro architettonico Università di Napoli; Carmine Piras, esperto in ricerca e sperimentazione archeologica; Alberto Moravetti, Professore ordinario di Preistoria e Protostoria (Uniss);l’architetta Serena Noemi Cappai; Sandro Garau e Alessandro Atzeni del G.R.S. (Gruppo Ricerche Sardegna); Francesco Cucca, genetista; i promotori del progetto Simone Ollanu e Claudio Ollanu assieme a Beatrice Auguadro, fondatori dell’associazione di Perdas Novas.
La partecipazione alle tre giornate del convegno è gratuita, basta iscriversi sul sito www.perdasnovas.it nella sezione Eventi e prenotarsi indicando nome, cognome e indirizzo email. Per i partecipanti al convegno sono previste anche visite guidate venerdì e sabato rispettivamente al Santuario Nuragico di Santa Vittoria di Serri e al Nuraghe Arrubiu di Orroli (per le visite ai siti nuragici è necessaria l’iscrizione tramite perdasnovas@gmail.com).
Il convegno “Architetture di Pietra” è organizzato e promosso dall’associazione culturale Perdas Novas, con il finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Con il patrocinio del Ministero della Cultura (MiC), della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna, del Politecnico di Milano, dell’Università di Cagliari, Confcommercio Imprese per l’Italia Sud Sardegna, la Comunità Montana Sarcidano-Barbagia di Seulo, il Gal Sarcidano-Barbagia di Seulo, i Comuni che ospitano l’evento di Gergei, Isili, Serri, Mandas e Orroli, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI).
fonte: Comunicato Stampa
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