E siamo a tre! Il numero considerato perfetto e che racchiude molti significati e simboleggia la creatività come espressione e sviluppo dell’intelletto. Inoltre, rappresenta la facoltà di adoperare al meglio la conoscenza acquisita e di elaborare nuovi sistemi di comunicazione. Questa è stata la molla che ci ha spinto a voler creare un nuovo progetto editoriale consapevoli che avremmo avuto bisogno di tempo per far apprezzare il nostro modo di concepire l’informazione. Seppur con leggere flessioni sono aumentati i nostri followers sui social che da 12mila dello scorso anno sono diventati quasi 16mila. Tutti hanno voluto seguire Ajonoas in modo spontaneo e nessuno è stato invitato attraverso promozioni o sponsorizzazioni, quindi con il tempo sono diventati dei nostri assidui lettori. A conferma di questo l’aumento dei commenti sotto ogni articolo. Ma il giornale in questi tre anni ha formato anche nuovi collaboratori che recentemente sono diventati giornalisti con iscrizione all’ordine della nostra Manuela Zurru e dell’eclettico Marco Loi entrambi fondatori della testata giornalistica e che si aggiungono alla vicedirettrice, Annamaria Sabiu, da anni giornalista. Questo ci differenzia da altri che usano l’informazione solo per fini personali e non per trasmettere ad altri il senso reale della comunicazione. Gli stessi che ci davano per scomparsi dopo 6 mesi di attività e invece siamo ancora qua!
Il nostro motto è stato sempre “senza padroni” e siamo rimasti fedeli a quelli che erano i nostri intendimenti, infatti anche nella recente campagna elettorale non avete visto nessun passaggio pubblicitario che facesse riferimento a partiti politici anche se qualcuno si era proposto. Questo a riprova del fatto che in alcuni “ambienti” non gradiscono la nostra presenza ma di questo siamo onorati perché non siamo asserviti a nessuno tantomeno al potente di turno.
Dopo la pandemia, il mondo sta per approcciarsi ad una nuova forte crisi economica che non risparmierà nessuno ma noi continueremo a dare voce a tutti in particolar modo agli invisibili, a coloro che si sentono discriminati e abbandonati da uno Stato che non ha più a cuore i propri figli.
Ce lo dicevamo durante la crisi sanitaria da Covid che tutto sarebbe cambiato e questo in qualche modo sta accadendo. Non so se davvero “andrà tutto bene” ma sono certo che Ajonoas e la sua redazione riporterà fedelmente ogni cambiamento di questa società.
Come consuetudine il mio ringraziamento va a tutti i lettori ma in particolar modo alla mia redazione “giovane” che tutti i giorni si adopera per fornire notizie, curiosità e approfondimenti con poche gratificazioni economiche ma ripagati dall’affetto di chi ci segue.
Un altro anno di lavoro ci aspetta, auguri a tutti noi!
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